PROGETTO FINANZIATO DALLA UNIONE DELLE CHIESE METODISTE E VALDESI IN ITALIA

Fondi Otto per Mille 2018

  1. TITOLO

NYOTA YA PWANI. Programma pilota per il riscatto e il reinserimento dei bambini di strada, la promozione e la presa di coscienza sui diritti dei bambini in Kenya.

  • OBIETTIVO

Obiettivo generale:
Contribuire alla Kenya National Social Protection Strategy agendo sulla protezione degli orfani e dei bambini vulnerabili della contea di Kilifi.
Obiettivi specifici:
Migliorare l’accesso dei bambini ai servizi di soccorso; riabilitazione, reintegrazione e inoltre  istruzione di qualità, per almeno 50 orfani e bambini vulnerabili.
Rafforzare le competenze dei caregivers e dei volontari, in termini di capacità di cura per gli orfani e i bambini vulnerabili mediante assistenza alternativa sostenibile a base familiare.
Migliorare la consapevolezza e il coinvolgimento sociale delle famiglie, dei membri della comunità e degli attori statali per la prevenzione degli abusi e la promozione dei diritti dei minori nella contea di Kilifi.

  • DESCRIZIONE

Contesto di riferimento nel quale si inserisce l’azione

Il progetto è localizzato sulla costa del Kenya, all’estrema periferia della cittadina di Kilifi che, amministrativamente, è il capoluogo della contea di Kilifi. La contea conta circa un milione e duecentomila abitanti, mentre Kilifi  circa 150 mila abitanti. La contea di Kilifi comprende la più conosciuta e popolosa Malindi (250 mila abitanti), a circa 60 km a nord di Kilifi, mentre Mombasa che con un milione di abitanti è la seconda città del Kenya, è 56 km a sud.

La costa del Kenya sull’Oceano Indiano è tra le regioni più povere del paese (escludendo Mombasa), e circa il 70 per cento dei residenti vive sotto la soglia di povertà. Spesso vivendo al di là della portata dei servizi governativi, le famiglie rurali non hanno acqua potabile, le infrastrutture sono inesistenti e l’accesso all’istruzione di base e alla sanità è limitato. Inoltre, le caratteristiche geografiche e climatiche non favoriscono l’agricoltura. L’analfabetismo è elevato a tutti i livelli di età.
Secondo una ricerca condotta da Kards (2009), la disoccupazione sulla costa si aggira intorno al 40%, nonostante le spiagge attirino turisti. Paradossalmente le attività legate al turismo hanno effetti negativi sul capitale sociale delle comunità, favorendo la prostituzione e in alcuni casi il traffico di persone. In questa situazione le donne, i giovani e i bambini sono i più vulnerabili per la mancanza di opportunità di lavoro e l’impossibilità da parte delle famiglie di fornire un ambiente protettivo per i loro membri più giovani. Un’altra ricerca condotta dal Kenya Institute of Analysis and Research (2007) indica che più di 30.000 bambini sulla costa del Kenya sono coinvolti ogni anno nel turismo sessuale. 
Per troppi bambini nella contea di Kilifi, la mancanza di istruzione è stata una conseguenza della pandemia di HIV / AIDS. Nelle famiglie in cui uno o entrambi i genitori sono cronicamente ammalati o sono morti, non ci sono risorse per pagare le spese scolastiche e le altre spese legate all’istruzione. Molte ragazze abbandonano la scuola per entrare in attività di sesso commerciale, mentre i maschi, anche giovanissimi, a 5/6 anni di età, vanno a lavorare nelle cave di pietra corallina, nelle saline o nella pesca. L’abuso di sostanze come kat e marijuana fra i giovanissimi è causa di matrimoni precoci e di gravidanze adolescenziali che poi prococano assenteismo scolastico e altissimi tassi di abbandono delle scuole superiori ed un aumento del numero di bambini di strada.

Importanza dell’azione
La cura e l’inclusione di orfani e bambini vulnerabili è una questione di giustizia sociale e un investimento essenziale per il futuro di qualsiasi società.  Questo progetto è un elemento che va ad inserirsi nella ricerca dell’espressione e della realizzazione dei diritti umani universali. Lo si vuole avviare per consentire a questi bambini di accedere a servizi che altrimenti non sono disponibili nel contesto della contea di Kilifi.

Si comincerà svolgendo attività in strada e contemporaneamente avviando un centro di prima accoglienza, offrendo consulenza ed appoggio alle famiglie per promuovere, fra la popolazione più vulnerabile, la necessità della protezione infantile e dell’istruzione inclusiva.

Attraverso il contributo di Koinonia Onlus di Roma,  Koinonia Community ha acquisito un terreno e costruito una casa di tipo locale (in pietra corallina, 8 metri per 5, veranda e due stanze, tetto in makuti, foglie di palma intrecciate) struttura utile a svolgere occasionali attività di animazione.  Attraverso l’osservazione e le interviste informali con la popolazione locale, siamo stati in grado di verificare come i bambini nella zona di destinazione siano soggetti a condizioni deplorevoli in cui anche i loro bisogni umani fondamentali non sono garantiti. Una situazione che costringe gli individui con responsabilità genitoriali ad esporre i bambini allo sfruttamento in cambio di una misera paga.

Il progetto chiede pertanto il contributo necessario alla ristrutturazione della casa esistente ed alla copertura dei costi per i programmi di riabilitazione sociale per i primi 12 mesi di operatività. Le attività saranno focalizzate sui bambini più a rischio, con visite in strada e nelle case della famiglie più povere. Si cercherà di rispondere alle emergenze per i bambini in difficoltà e avviarne la riabilitazione affrontando, tra gli altri, i loro bisogni psicosociali, medici e relazionali. Il programma cercherà nel più breve tempo possibile di reintegrare i bambini con i loro familiari all’interno delle comunità e di assicurare un costante follow-up sul loro benessere. Alloggio a breve termine sarà offerto solo ai bambini in situazioni di emergenza in vista della riunificazione con la famiglia.

Il programma di istruzione integrato sarà attivo solo durante il giorno e prevederà l’acquisizione di materiali didattici che forniscono opportunità di apprendimento in età infantile per i bambini che non hanno accesso alle scuole.

Il tutto sarà orientato verso la realizzazione dall’articolo 29 della Convenzione sui diritti del fanciullo che richiede che l’istruzione di un figlio sia diretta allo sviluppo della sua personalità, talenti, capacità mentali e fisiche al suo massimo potenziale nello spirito della comprensione e della tolleranza.

Inoltre, sarà istituito un gruppo di lavoro con gli assistenti sociali del governo, i caregivers e le famiglie dei bambini per il potenziamento delle loro capacità di intervento, il miglioramento delle loro competenze congiuntamente allo studio della realtà sociale.

Essendo un centro di prima accoglienza il progetto mira a costruire relazioni con i soggetti interessati della comunità per la realizzazione di una rete di supporto.

La rete condurrà un’indagine sui servizi per i bambini e creerà la consapevolezza su questioni relative ai diritti dei bambini, come il traffico di bambini, l’abuso di droga e la violenza, al fine di prevenire e affrontare la stigmatizzazione, lo sfruttamento e l’abuso dei bambini.

Risultati attesi
In quanto iniziativa volta a contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, in particolare per quanto riguarda la povertà, il benessere e l’istruzione, il progetto si prefigge i seguenti risultati specifici nel primo anno di attività;

Casa esistente resa abitabile, con piccoli interventi (riparazione del tetto in makuti) e allacciamento alla rete elettrica ed all’acquedotto.

Avvio lavoro di assistenza sociale in strada e visite alle famiglie dei bambini recuperati.

Creazione di una rete di persone sensibilizzate e coinvolte sul problema dello sfruttamento e abuso dei bambini.

Recupero di almeno 50 bambini vulnerabili da situazioni di emergenza e loro inserimento in programmi di educazione riabilitativa di qualità.

Costituzione di un gruppo di almeno 12 operatori sociali (funzionari governativi, assistenti sociali, chiese) interessati al problema e che si sono attivati per studiare e praticare le migliori prassi in materia di assistenza infantile, istruzione e assistenza sostenibile a base familiare. Questo gruppo, che potrebbe essere chiamato Kilifi Children Support Forum, si interesserà anche di tematiche collaterali, come l’imprenditoria sostenibile per avviare iniziative di sostentamento familiare.

Sensibilizzazione di almeno 300 membri della comunità locale sui diritti dei bambini. Attraverso le iniziative di mobilitazione e di sensibilizzazione, i membri della comunità saranno dotati delle conoscenze e degli strumenti per poter attuare attività che possano contribuire e salvaguardare i diritti di tutti i bambini. I membri delle comunità saranno sempre più coinvolti nelle campagne di protezione dei minori come protagonisti.

Creazione di una rete di supporto, nella contea di Kilifi, per salvaguardare i diritti di tutti i bambini e che sosterrà il Forum.
Tale rete, con il compito di facilitare la mediazione tra le comunità locali e i rappresentanti del governo, sarà attivamente coinvolta nella conduzione di un’indagine sui diversi servizi offerti ai minori vulnerabili della contea di Kilifi; contribuirà inoltre al dibattito collettivo sui diritti dei bambini e sulle migliori pratiche per tutti i soggetti interessati. La rete di supporto comprenderà organizzazioni private, scuole e istituti governativi.

Metodologia

Il progetto praticherà una metodologia relazionale e inclusiva, con fasi che prevedono una serie di attività progressive attraverso cui la presenza degli educatori consentirà ai bambini di esplorare e scoprire i loro potenziali. L’esperienza di Koinonia Community nell’approccio ai bambini di strada di Nairobi  suggerisce di muoversi progressivamente nell’inserirsi nella comunità locali per farsi accettare e quindi animarla dall’interno.

Presenza in loco nella fase di preparazione della casa

Si tratta di un processo che richiederà almeno i primi 2 mesi di avvio del progetto. Ciò comporterà l’acquisizione di mobili, attrezzature e materiali educativi (libri, giochi..) per la realizzazione delle diverse attività, ma anche una presenza di amicizia e inserimento nella realtà locale.

Lavoro in strada
Già durante i primi due mesi e poi nei mesi successivi, gli operatori sociali di Koinonia Community frequenteranno le strade per identificare i luoghi, le “basi”, dove i bambini si ritrovano e passano la notte insieme. Ciò comporterà la risposta alle emergenze, ai bisogni fondamentali incentrati sull’alimentazione e sulla salute (accompagnare un bambino ad un dispensario ecc.) per conoscere in profondità la situazione dei bambini di strada e la loro accettazione o meno da parte della gente. Si comincerà anche a tessere relazioni con le famiglie di origine. Gli educatori organizzeranno colloqui individualizzati con il bambino e i familiari con responsabilità genitoriale su di lui. In questa fase del lavoro sarà utilizzato un libretto illustrato con testi in inglese/sui diritti dai bambini che Koinonia ha usato con successo a Nairobi di cui verranno ristampate 2.000 copie.

Riscatto dalla strada
Quando gli educatori giudicheranno che il momento sia opportuno, in uno o più incontri con la famiglia si valuterà il livello richiesto di coinvolgimento e le preoccupazioni di riabilitazione che la famiglia e il bambino dovranno affrontare. Inoltre si chiariranno ai genitori o responsabili del bambino, i servizi offerti dal progetto e la natura partecipativa del processo riabilitativo. Dopo aver valutato tutti i fattori in gioco, verrà effettuata una valutazione sulla situazione del figlio, verrà quindi firmato un accordo tra il bambino, la famiglia e il centro per il loro impegno nel processo di riabilitazione inclusivo finalizzato alla reintegrazione del bambino. Questa diventerà un’attività continua svolta a livello comunitario durante tutto l’anno.

Cure riabilitative, programma di istruzione e reintegrazione.
A partire dalla storia del caso e dall’accordo, gli educatori coinvolgeranno poi il bambino e altri attori rilevanti nello sviluppo di un piano di assistenza. Il bambino e la sua famiglia passeranno poi ad un elaborato processo di riabilitazione partecipativa con attività che rispondono ai loro bisogni psicosociali e medici, alle esigenze educative e comportamentali, nonché alle esigenze dello sviluppo e della spiritualità.

I bambini in situazioni particolari di emergenza (genitori abusanti, pericolo immediato di prostituzione ecc.) sono gli unici ai quali sarà offerto alloggio temporaneo al centro.

Una volta che il processo di riabilitazione sarà avviato con successo con la ricostituzione delle relazioni familiari e la trasformazione del contesto familiare, il bambino comincerà a partecipare a pieno titolo alle attività del centro durante il giorno e tornerà a casa la sera per facilitare il processo di reinserimento.

Oltre all’intervento riabilitativo, i bambini saranno coinvolti in attività di apprendimento non formale per esplorarne i propri talenti e capacità, nonché sviluppare competenze di vita e conoscenze pertinenti. Il programma comporterà attività formative e non formali di istruzione con programmi flessibili. Ciò migliorerà la loro autostima e le abilità interpersonali in quanto impareranno ad interagire con i pari al di fuori della classe e con gli adulti della comunità.

Concentrandosi sull’obiettivo di sostenere la reintegrazione del bambino all’interno della famiglia, i membri della famiglia saranno in questo momento esposti alle principali preoccupazioni della protezione e dell’istruzione, con particolare attenzione ai punti di forza della famiglia / della comunità in modo da incoraggiarli a guardare all’unità familiare come un pool di forze e risorse relazionali. Gli educatori discuteranno anche su come il bambino sarà abilitato a partecipare al processo di apprendimento nell’ambito del programma di sensibilizzazione e ad avviare il suo processo di transizione per prepararsi all’inserimento scolastico. In conclusione (dopo un massimo di un anno), il bambino dovrà stabilirsi in famiglia e iscriversi ad una scuola formale mentre partecipa alle attività di sviluppo del progetto durante i fine settimana.

Formazione, potenziamento e attività di sensibilizzazione per la comunità.
L’esperienza ha dimostrato che le comunità e le famiglie possono essere agenti potenti nel processo di cambiamento. Mentre saranno in corso attività di assistenza riabilitativa e attività educative, il progetto organizzerà attività formative destinate a professionisti, familiari e altri attori della comunità interessate. I volontari sono parte integrante nella determinazione del successo dei programmi e, attraverso le loro capacità professionali, fissano standard di qualità per la fornitura dei servizi. Saranno rafforzati sulla gestione dei casi, l’apprendimento attivo sui bambini, l’orientamento e la consulenza, e la cura sostenibile basata sulla famiglia. Questo sarà fatto a livello trimestrale.
I partecipanti a questo forum attiveranno reti nel contesto della famiglia e della comunità più ampia, in modo da creare una cultura di solidarietà nel processo di empowerment.  Ciò avverrà continuamente e cercherà di creare legami per migliorare il raggiungimento degli obiettivi del progetto. Eventi di sensibilizzazione saranno organizzati per sostenere gli sforzi per la prevenzione degli abusi sui minori. Ciò porterà alla creazione di una rete e alla generazione di un documento di indagine sui servizi per bambini disponibili nella contea di Kilifi.

Monitoraggio e valutazione.
Queste azioni verranno svolte a due livelli, individualmente con ogni bambino e a livello della comunità. Il responsabile immediato del progetto, residente in loco, monitorerà attentamente le attività quotidiane e valuterà l’avanzamento di tutti i programmi su base settimanale attraverso riunioni del personale per garantirne la responsabilità, l’efficacia e l’efficienza. Preparerà e presenterà rapporti mensili e trimestrali all’amministrazione centrale, in linea con i requisiti dei partner del progetto. Una relazione annuale sullo stato del centro sarà sviluppata dall’amministrazione centrale di Koinonia Community e poi condivisa con tutte le parti interessate che valuteranno il livello di performance e il raggiungimento degli obiettivi. Anche la rete di organizzazioni e attori parteciperà alla valutazione del progetto alla fine dell’anno.

  • DURATA

12 mesi

Il lavoro di strada sarà intensivo (quotidiano) per i primi tre mesi e poi diventerà settimanale fino a fine programma.

Riabilitazione e integrazione incominceranno il quarto mese.

Educazione inclusiva e sviluppo dei talent incominceranno dal 4 mese.

Empowerment e iniziative per la sostenibilità familiare dal 4 mese.

Training del personale specializzato dal 6 mese.

Iniziative di mobilitazione della comunità, coinvolgimento ed advocacy dal 6 mese.

Le attività di partecipazione, networking, indagini conoscitive generali e dei servizi sociali disponibili e stesura di un rapporto sulla situazione dei bambini a Kilifi verranno svolte fin dal primo giorno, ma saranno intensificate negli ultimi tre mesi.

  • BENEFICIARI

I beneficiari diretti di questo progetto, sin dal suo inizio, sono 50 bambini orfani e vulnerabili di 15 anni o meno (ragazzi e ragazze la cui sicurezza, benessere e sviluppo sono minacciati, in particolare bambini di strada, trascurati, orfani e disabili) ai quali saranno offerti servizi di assistenza per il loro reintegro in famiglia.

Altri 12 adulti circa, tutori, professionisti, personale educativo, saranno beneficiari diretti del progetto migliorando la qualità delle  loro conoscenze e dei servizi ai bambini.

Beneficiari indiretti saranno circa 300 membri adulti della comunità locale, dal momento che il progetto si concentra sullo sviluppare la loro capacità di prendersi cura dei bambini. Attraverso incontri nelle scuole e altri programmi di sensibilizzazione almeno altri 500 bambini saranno beneficiari indiretti perché sensibilizzati ai loro diritti e alla prevenzione degli abusi.

  • PARTNER DEL PROGETTO (PUBBLICI O PRIVATI, NAZIONALI O INTERNAZIONALI):

KOINONIA COMMUNITY

  • ALTRI SOGGETTI COINVOLTI NEL PROGETTO:

Kilifi County children, uffico governativo, con il quale collaboreremo

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