Negli anni settanta del 1900, gli anni immediatamente successivi al Concilio Vaticano II, la Chiesa era in grande fermento e i giovani della parrocchia della Trasfigurazione a Roma aprivano lo sguardo sul mondo approfittando della presenza nel quartiere di numerosi ordini missionari con i quali erano entrati in contatto.

Stabilirono rapporti di amicizia con sacerdoti e suore, in particolare con i missionari Comboniani, redattori della rivista Nigrizia che all’epoca si riunivano a San Pancrazio, con i missionari del PIME a via Guerrazzi, con le suore Figlie di Maria Missionaria.

L’ amicizia, arricchita dalle notizie dirette dalla missione è stata mantenuta viva da frequenti contatti epistolari con molti di loro. All’arrivo delle lettere ricevute dagli amici (Lino Bicari dalla Guinea Bissau, Kizito Sesana dallo Zambia, Celestino Celi dal Ciad, solo per citarne alcuni) il gruppo dei “giovani” le ciclostilava e le distribuiva perché nella piccola parte della chiesa di Roma si formasse una coscienza sulle povertà del mondo e sulle necessità dei popoli. Ricordo che nel 1987 p. Kizito, di ritorno dalla missione in Zambia, era a Roma per concludere un anno di studi in comunicazione presso l’università Gregoriana. In quel periodo, per un breve riposo, era in Italia p. Celestino Celi. Con loro si era stabilita un’amicizia fraterna che continuava dalla metà degli anni ’70; e Kizito sollecitò un gruppo di noi a rendere più stabile il lavoro che facevamo e lanciò l’idea di costituire una cooperativa.

Il 31 maggio 1987 nacque la società “ Koinonia” cooperativa di solidarietà sociale per l’aiuto allo sviluppo e promozione umana. I soci fondatori erano, oltre a me, la famiglia Pompili al completo: Francesco non appena andato in pensione si era recato a trovare Celestino in Ciad, ed era ritornato affascinato; Maddalena che per anni aveva accolto nella sua casa tutti i missionari che i figli portavano a cena, Teresa che, più di tutti, aveva mantenuto assidua- mente i rapporti epistolari con i missionari, Mauro; completavano la compagine sociale quattro sacerdoti: p. Kizito Sesana, Celestino Celi, p. Claudio Crimi in un suo passaggio da Roma prima di far ritorno in Mozambico (tutti missionari Comboniani), don Attilio Arcagni un sacerdote della diocesi di Cremona, in quegli anni a Roma come assistente nazionale dell’Azione Cattolica.

Doveva essere del gruppo anche don Franco Arceri, viceparroco della parrocchia della Trasfigurazione, animatore dei gruppi giovanili, ma all’ultim’ora, non poté partecipare.

Kizito fu il primo presidente.

Nel 1988 in un incidente stradale Celestino morì in Ciad. Sin da subito, attorno al nucleo fondatore, si era creato un gruppo attivo di uomini e donne di ogni età molti dei quali avevano partecipato negli anni addietro nella parrocchia della Trasfigurazione. Dopo aver compreso che la cooperativa era un’“Impresa”, con costi ed adempimenti relativi, sentendo forte l’esigenza di allar- gare la base sociale decidemmo di trasformare la cooperativa nell’ associazione“Koinonia”; il 7 maggio 1993 in una rappresentanza di tredici invademmo letteralmente lo studio notarile;questa volta quasi tutti laici tranne suor Antonietta Papa, rientrata da poco dal Brasile, gli altri amici religiosi erano in missione. Negli anni successivi la legislazione Italiana riconobbe le cooperative sociali e successivamente le organizzazioni non lucrative e il 14 settembre 2006 un’assemblea straordinaria con 31 soci presenti o delegati riempì lo studio del notaio per la nascita di “Koinonia–Onlus”.

In tutti questi anni c’è sempre stato il filo conduttore dell’attenzione all’altro e della condivisione. Abbiamo allargato i nostri orizzonti e cercato di essere cassa di risonanza delle situazioni critiche che gli uomini, le donne e i bambini vivono nel sud del mondo, ma anche delle gioie e delle ricchezze umane che rappresentano. Abbiamo rivolto l’attenzione soprattutto allo sviluppo, in situazioni in cui il nostro piccolo contributo potesse essere segno e speranza per i gruppi di amici africani e latino americani, incoraggiandoli nel loro percorso di crescita e di riscatto.

Non siamo mai stati esclusivi ed è stato possibile tessere una rete trasversale di amici dal Kenia al Cile, dallo Zambia alla Bolivia, dalla Repubblica Centroafricana alla Colombia, dal Ciad al Brasile, venendo in contatto con decine di realtà diverse e ricucendole insieme.

Oggi Koinonia–Onlus conta 55 soci di età compresa tra i 18 ed oltre gli 80 anni, nonché un grande numero di amici e sostenitori.

Articolo Umberto